Il Lavagnino “risorto”

È possibile ascoltare Il Lavagnino “risorto”

 

“La vostra musica mi sembra – giudico a livello sensoriale, per ora, poi razionalizzerò – abbia fatto deflagrare l’orrore grottesco insito in quelle figure nerovestite e nei loro cormorani… in quel metodo di pesca c’è una violenza inerente che probabilmente il melodizzare originale di Angelo Francesco Lavagnino mascherava e trasformava in pittoresco. Ho l’impressione che voi quella violenza, quel senso del macabro, li abbiate fatti riaffiorare: le figure scure, simili a corvi sul fiume, risaltano in tutto il loro “splendore” mortifero, e il procedimento di pesca, con la beffa ai danni dei cormorani, appare per quello che è: un rituale crudele e sgradevole.
Lavagnino era/è ad anni luce da quello che avete fatto voi.. quel cinema privilegiava il pittoresco, l’escapismo, la curiosità per mondi allora sconosciuti.. Voi avete fondato il lavoro sullo scardinamento implicito di quel modello, dando spazio ad aspetti più sinistri e angosciosi che erano comunque annidati nel fotografico. Avete trasformato quelle immagini potenzialmente lugubri in un “magnifico incubo”.” Sergio Bassetti.

 

“Your music seems to me – I judge sensationally, for now, then I will rationalize – has deflated the grotesque horror inherent in those black figures and their cormorants … in that fishing method there is an inherent violence that probably the original melodies by Angelo Francesco Lavagnino masked and transformed into picturesque. I have the impression that you, that kind of violence, that sense of the macabre, have made them reappear: the dark figures, like ravens on the river, stand out in all their deadly “splendor”, and the fishing process, with the mockery of the damage Of cormorants, looks for what it is: a cruel and unpleasant ritual.
Lavagnino was / is in light years of what you did. That cinema privileged the picturesque, escapism, curiosity for worlds so unknown. You have built the work on the implicit deception of that model, giving way to more aspects Injuries and anguish that were still nestled in the picture. You have transformed those potentially dumb images into a “wonderful nightmare.” “Sergio Bassetti.

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